Paola Capriolo, nellarringa finale, ha lasciato che fossero le parole di una pagina del suo libro a parlare. La scelta si è rivelata vincente. Potenti e intense, nella storia a due voci
Paola Capriolo, nellarringa finale, ha lasciato che fossero le parole di una pagina del suo libro a parlare. La scelta si è rivelata vincente. Potenti e intense, nella storia a due voci delle protagoniste del libro, le parole di "Mi ricordo" (Giunti), hanno convinto la giuria del Premio Asti dAppello. È lei la vincitrice della settima edizione e dei diecimila euro in palio. Domenica la cerimonia finale si è tenuta in un teatro Alfieri gremito e attento, a fare gli onori di casa Piero Ghia, Presidente dellAssociazione Premio Letterario Asti dAppello, che ha ringraziato i membri della stessa per la dedizione, non scevra di difficoltà con cui portano avanti questa sfida letteraria. Un ringraziamento per la sua collaborazione è andato anche ad Alberto Sinigaglia, Presidente dellOrdine dei giornalisti del Piemonte.
Il giornalista e assessore alla Cultura Massimo Cotto ha condotto levento, introducendo gli "appelli" dei nove scrittori in gara; tutti, come è noto, si sono classificati secondi o terzi ai più blasonati premi del panorama letterario nazionale. Appassionate e brillanti come quella di Carmen Pellegrino, autrice di "Cade la terra"(Giunti), cantate come quella di Giuseppe Festi, autore de "Lombra del Gattopardo" (Salani), lette come quella della vincitrice e di Maurizio Torchio, autore di Cattivi (Einaudi), e a tratti commoventi sono state le "arringhe" degli scrittori di fronte alla giuria togata e al pubblico. Ma cè anche chi, come Mauro Covacich, autore de "La sposa" (Bompiani), ha giocato la carta dellironia definendosi "il più secondo dei secondi".
E ancora chi, come Roberto Costantini, autore de "Il male non dimentica" (Marsilio), ha invitato i lettori a leggere la sua storia pensando ai giorni nostri, a come si crei lostilità attraverso la prevaricazione vista da angolazioni differenti. A rendere latmosfera pregiata anche dal punto di vista musicale, è stato il quartetto darchi dellAccademia Perosi con la performance "Fortissimo nel mio cuore! Franz Schubert, lultimo anno". Nel ruolo di voce narrante Sandro Cappelletto, giornalista, scrittore e storico della musica, che ha raccontato lispirazione dellultimo periodo di vita di Schubert. La premiazione di Paola Capriolo ha concluso lAsti dAppello 2015, il presidente Piero Ghia ha voluto che a premiare la scrittrice fosse il Sindaco Fabrizio Brignolo. Forse per vedere concretizzarsi ancora di più il legame stretto che dovrebbe esistere tra la città e il suo premio, che lo merita.
Alessia Conti